Chi siamo
Un pò di storia...
In un libro pubblicato nel 2017, in occasione del 60° anniversario della Casa della Giovane di Ponte Chiasso, sono raccolte le testimonianze di numerosi protagonisti dell’opera di accoglienza ideata da Irma Meda negli anni Cinquanta alla periferia di Como, a pochi passi dalla dogana. All’epoca erano tante le donne frontaliere, per lo più giovanissime, che al rientro in Italia dopo la giornata di lavoro, erano costrette a cercare riparo per la notte in rifugi di fortuna. Il fenomeno non aveva suscitato particolare attenzione fino alla mattina in cui, in pieno inverno, in un sottoscala fu trovata una ragazza di 16 anni morta di freddo.
Di fronte alla tragica notizia Irma Meda non può restare inerte: prende in affitto la sede di un ex biscottificio e la trasforma in una “casa” allestendo una cucina e diverse stanze separate l’una dall’altra da tendaggi dai colori luminosi, attrezzate con letti recuperati da una ex colonia estiva. Le testimoni di quegli inizi ricordano ancora la grande cucina e la stufa a legna alimentata grazie alle cassette di legno regalate dal fruttivendolo che ogni mattina Irma riduceva in pezzi da ardere per scaldare gli ambienti.
Il 15 aprile 1957 la Casa della Giovane, agganciata all’associazione internazionale Acisjf che già alla fine dell’Ottocento aveva attivato iniziative concrete a sostegno di giovani lavoratrici lontane dalla famiglia, apre ufficialmente i battenti: da allora, da un decennio all’altro, ospiterà centinaia di operaie, studentesse, immigrate, madri sole con i loro bambini, donne che versavano in situazioni di abbandono, disagio, povertà, maltrattamento. È incalcolabile il numero di donne -transitate dalla struttura in via Catenazzi- che hanno trovato ben più di un riparo, un tetto e un letto: Irma Meda con un gruppo di amiche toccate dallo stesso desiderio di alleviare fragilità e solitudini ha creato un ambito di accoglienza “familiare”, in grado di offrire alle stesse donne un percorso di riscoperta del proprio valore e di una possibile realizzazione.
Nel racconto a più voci si rende evidente la radice nascosta di tanta operatività: ogni incontro e ogni gesto che compone l’articolata vicenda descritta dalla giornalista Laura D’Incalci nel libro “Io ti porto a casa. Irma Meda: una donna per le donne” (ed. Itaca), pesca il suo vigore, l’audacia e la tenacia di una profonda dedizione all’altro, in una fede vissuta con semplicità e concretezza, immancabilmente tradotta in espressioni di solidarietà destinate a contagiare tutto il contesto, dalla parrocchia all’intero quartiere. E sembra questo oggi il valore che, nonostante le trasformazioni sociali e culturali abbiano mutato la fisionomia dell’opera, resta intatto e decisivo come una eredità preziosa da mettere a frutto con nuova creatività e un’intraprendenza per certi versi tutta da riformulare.
"Un posto dove le donne trovano ascolto e fiducia, ma anche un luogo dove costruire nuovi progetti e tornare a vivere libere."
Il presente...
A novembre 2022 abbiamo costituito un nuovo Consiglio formato da 5 membri.
Silvia Cantaluppi
PRESIDENTE
Marosa
d'Annunzio
VICE PRESIDENTE
Alessandra
Pilloni
TESORIERA
Sandra
Biella
CONSIGLIERA
Andrèe
Cesareo
SEGRETARIA